Vorrei ma non posso! Single per scelta o necessità.

Amare è una delle prime cose che impariamo a fare.

Alla nascita ci innamoriamo di chi si prende cura di noi e contrariamente alle teorie freudiane, le quali sostenevano che l'amore verso la madre (o qualunque altra figura di accudimento) fosse conseguenza di un soddisfacimento (darci da mangiare), dagli studi di John Bowlby e Mary Ainsworth in poi questa teoria non fu più la sola presa in considerazione.

Gli adulti, uomini o donne, sono condizionati nelle esperienze relazionali dall'interiorizzazione della prima esperienza d'amore.

Un bambino poco amato (o che si senta tale) crescerà con la sgradevole sensazione di non essere meritevole di amore, mentre un bambino amato (o che si senta tale) svilupperà la fiducia di essere amabile non solo per i genitori, ma anche per altri.

Un legame affettivo materno dovrebbe essere costante, ricco di emozioni, saper mantenere una vicinanza emotiva anche quando si è distanti, dare conforto e sicurezza. Essere ciò che venne definita una 'base sicura'.

Le conseguenze di comportamenti inadeguati hanno ripercussioni complesse nei bambini che condizioneranno il loro essere adulti.

La capacità di amare, non è una capacità automatica, viene insegnata e appresa.

Quella di instaurare una relazione durevole, emotivamente significativa da adulti è fortemente legata a quella prima relazione d'amore.

La donna o l'uomo cresciuti in un ambiente valorizzante, creeranno un modello di Sè e dell’altro positivo. Sapranno accettare e gestire l'ansia legate alle relazioni, con fiducia, costruendo relazioni di coppia caratterizzate:

  • dalla capacità di intimità, 
  • considerazione per il partner, 
  • empatia 

ma soprattutto la capacità di gestire il conflitto una maniera costruttiva.

Contrariamente, chi non ha avuto 'una base sicura' supportiva e accogliente potrebbe:

  • provare bassa autostima, 
  • essere sempre alla ricerca di qualcuno che lo sostenga, 
  • richiedere costantemente attenzioni, 
  • generare dipendenze sia verso il giudizio, che verso la relazione.

Oppure avendo sviluppato uno stile definito Distanziante, avere alta fiducia in se stesso senza interessarsi del giudizio degli altri anche se pensa di essere considerato arrogante, furbo, critico, serio e riservato.

Il modello negativo che ha dell’altro lo porta a dubitare di sè, ad interpretare i messaggi all’interno della relazione, in modo da confermare il fallimento della scelta fatta.

Svalutare il bisogno e l’importanza di condividere il proprio tempo con una persona spesso hanno lo scopo di rimarcare la necessità di sentirsi liberi, di non dover mediare le proprie necessità con quelle di chi si ha accanto, non per egoismo, ma per paura di perdere.

Di non riuscire a difendere una fragilità che compromette da sempre l’avvicinarsi all’amore.