I bambini imparano ed apprendono i comportamenti osservando il mondo e gli adulti. A «condizionare» il loro sviluppo sociale (inteso come capacità funzionale di creare relazioni) concorrono anche altri fattori come vivere in un ambiente capace di accettare e valorizzare le loro caratteristiche, consentendo di fare esperienze in modo responsabile e compatibili con l’età. I nonni rappresentano esempi inestimabili, per il bambino, di relazione, non solo per il ruolo di accudimento a cui spesso sono chiamati, ma perché «mostrano» un modello di relazione inter-famigliare ed inter-generazionale. Gli studi hanno dimostrato che il rapporto tra bambini e nonni è intenso, quasi assoluto, in età prescolare, che la preferenza è rivolta alla nonna materna, probabilmente perché nei comportamenti e nei modi di fare, ricorda maggiormente la mamma spesso assente quando il bambino è affidato ai nonni. Questo rapporto forte, utile e importante subisce un cambiamento fisiologico quando i ragazzi entrano nell'adolescenza. Pur rimanendo figure positive i nonni vengono percepiti come più marginali, meno rilevanti in un momento in cui i nipoti sono orientati a esplorare il mondo e quindi a tessere altre relazioni. Un compito e un ruolo, quello dei nonni che, se da un lato è gratificante, dall'altro non è scevro di complicazioni. Alla base di un rapporto con il bambino, vi sono sicuramente l’affetto, l’amore, ma anche il «ritorno» all'esperienza vissuta come genitore, che genera confronti: può far rivivere esperienze negative (quindi senso di colpa) oppure positive (accendendo la nostalgia) e può riservare complessità anche nel rapporto con i propri figli e quindi con i genitori del piccolo. Il nonno può rivelarsi sorprendentemente paziente (una pazienza che quando era genitore non aveva), un abile mediatore tra le richieste del nipote e le risposte del genitore (irritando i genitori che si trovano a dover discutere su due fronti), un compagno di giochi che non è stato prima, una persona meno rigida sul piano educativo pronta a consolare e poco a rimproverare. Comportamenti utili al bambino perché, se al genitore spetta il ruolo di educatore, al nonno spetta quello di educare e consentire, nel limite del ragionevole, la trasgressione, trasformandosi in complice, compagno di giochi e difensore dei rimproveri. Quali sono i rischi dell’essere nonni? Sostanzialmente tre:

Rompere i confini famigliari e oltrepassare il limite da nonno a genitore. Il nonno non dovrebbe mai mettere in discussione, di fronte al bambino, ciò che mamma e papà dicono, anche se non è d’accordo. Così come i genitori non dovrebbero mai contestare l’operato di un nonno di fronte al bambino.

Sottovalutare l’inevitabile confronto generato dall'essere nonno rispetto all'essere stato genitore. Ci sono situazioni in cui genitori che sono stati o ricordati come severissimi, improvvisamente diventano nonni che concedono l’inconcepibile. Ciò oltre ad essere inadeguato (al bambino le regole vanno comunque date) può far riaffiorare antichi conflitti che meritano attenzione.

Non accettare la fase di separazione del nipote, che fisiologicamente a un certo punto della sua vita cercherà le risposte alle sue mille domande fuori dal nucleo famigliare, ma saper aspettare il suo ritorno.