È GIUSTO DIMAGRIRE PER SODDISFARE LE RICHIESTE ESTERNE?


A volte tra quelle richieste c'è anche il bisogno di farlo per perdere l'amore e la stima di chi abbiamo intorno.

Ma l'unico AMORE che è legittimato a farci DIMAGRIRE è quello verso di Sè.
Capita invece di identificare tra le ragioni che spingono a cambiare il proprio peso, la necessità di soddisfare la richiesta o il bisogno di qualcuno che non siamo noi.

Il rapporto che ognuno ha con il proprio corpo e con i propri chili è intimo e, nella maggior parte dei casi, misterioso e complesso.
Ha bisogno di essere ascoltato, compreso, valutato.

Permettere a qualcuno di inserirsi nel rapporto che abbiamo con una parte di noi, equivale a consegnargli il potere di farci fallire o riuscire, soluzioni, in questo caso entrambi negative.
Chi usa il cibo per compensare ciò che nella propria sembra non funzionare come dovrebbe, spesso ha la tendenza a non saper gestiste l'imperfezione e a mantenere vivo il ricordo sugli errori del passato, rimuginando sui «se» e sui «ma».

Il peso in eccesso viene percepito e accompagnato dalla convinzione che nulla potrà mai cambiare.
L'immagine corporea, quando diviene un mezzo di comunicazione nello stare con l'atro, può trasformarsi nel capro espiatorio di ciò che nella relazione funziona o non funziona.

Si può accettare di dover cambiare su richiesta, per paura che il partner, gli amici si allontanino da noi, ignorando che tale richiesta è già di per sé un'implicita dichiarazione di non interesse.
Inoltre, poiché le persone che hanno difficoltà a gestire il proprio peso corporeo e a mantenerlo entro quelli che sono i canoni fisiologici stabiliti, vivono anche il rapporto con il corpo in modo conflittuale, l'obbligo emotivo di mettersi a dieta o di dover cambiare il proprio stile di vita alimentare, può trascinare in situazioni emotive di difficile gestione.

Ci si può sentire «passivi» in una decisione che non ci appartiene, frustrati davanti alla promessa fatta (destinata il più delle volte a fallire) di «cambiare».
La conferma inoltre, delle proprie ipotesi - paure di fallimento che accompagnano l'inizio di ogni dieta - possono innescare ansie che solo con il cibo possono essere placate.
Si instaura così un circolo difficile da interrompere.

Davanti a qualcuno che ci chiede di dimagrare, perché saremmo più belle, più donne, più amabili (il discorso vale ovviamente anche al maschile) proviamo a chiederci se siamo veramente disposti a «cambiare» per essere accettati.

Specie se siamo ragionevolmente consapevoli di usare il cibo (qualche volta, spesso, sempre) anche per compensare quel bisogno, che viene dall'infanzia, di essere accolti, accettati e amati per come siamo.