Abbiamo tutti bisogno d'amore.

La psicologia sociale ha dimostrato da tempo che l'uomo è un animale sociale che riesce a definire la propria identità e individualità, confrontandola e confrontandosi nella relazione con gli altri.

Il processo inizia con la prima esperienze di relazione che facciamo: quella materna. Crescendo reitereremo, amplificheremo e cambieremo quei comportamenti sperimentati e risultati inefficaci.

Ci sono situazioni in cui uomini e donne, pur avendo vissuto relazioni di coppia inadeguate che hanno causato sofferenza, frustrazione, dolore e delusione, tendono a ricercare la stessa tipologia di partner, ritrovandosi in breve, nella stessa insofferente situazione già vissuta.

Vediamo quali sono le ragioni che inducono a scegliere una persona, ipotizzando che possa essere l'Amore della nostra vita.

La nostra metà ideale, il più delle volte viene scelta in modo irrazionale.

Per le persone abituate a compiere scelte di vita o professionali basate sul ragionamento, l'esperienza può essere destabilizzante.

L'innamorarsi è un processo che inizia e si sviluppa a livello emotivo, soddisfacendo quei bisogni inconsci di cui non siamo consapevoli e ha le sue radici nella relazione avuta in precedenza con le figure di accudimento (genitori).

Se siamo state bambine felici cercheremo nell'uomo ideale quegli aspetti (caratteriali e non) che erano tipici del genitore di sesso opposto.

Il ragionamento vale ovviamente anche nel caso degli uomini.

Se invece abbiamo della nostra infanzia un ricordo negativo, cercheremo un uomo che sia l'opposto di ciò che è stato nostro padre.

La ragione è semplice: nel primo caso stiamo cercando di ricreare la situazione di accudimento persa, nel secondo un modo per 'guarire' dalle cicatrici delle ferite riportare.

In questo modo però quando siamo convinte di aver trovato la persona giusta per noi, in realtà ci siamo innamorate dell'idealizzazione di lui. E la delusione sarà la conseguenza più immediata.

Consapevolizzare e concretizzare le aspettative nella relazione e comprendere quanto siamo disposti a mediare i nostri bisogni con quelli di chi abbiamo accanto, permetterà di intraprendere un viaggio tra adulti, lasciando la compensazione di bisogni infantili ad altre figure professionali.