Come «impariamo» ad amare e a sentirci amati?

L'amore si può imparare
Chi potrebbe o dovrebbe insegnarcelo

Sentirsi amati è una delle prime sensazioni che proviamo (o dovremmo provare) alla nascita. 
Ci innamoriamo con fiducia e senza riserve di chi si prende cura di noi, dove per cura non si intendono solo le attività di alimentazione, ma anche di sostegno emotivo e rassicurazione. 

Saranno proprio queste primissime relazioni a insegnarci a sentirci amati e quindi ad amare. 

Un bambino poco amato (o che si senta tale) crescerà con la sgradevole sensazione di esserlo non solo dalle persone che dovrebbero prendersi cura di lui, ma anche dagli altri, mentre un bambino amato (o che si senta tale) svilupperà la fiducia di essere amabile non solo per i genitori, ma anche per altri.

Un legame affettivo primario dovrebbe essere costante, ricco di emozioni positive, saper mantenere una vicinanza emotiva anche quando si è distanti, dare conforto e sicurezza. 

Essere ciò che venne definita una 'base sicura'.

Se tutti questi elementi vengono a mancare, le conseguenze, di comportamenti inadeguati, potrebbero avere ripercussioni complesse sulle modalità in cui gli adulti ricercheranno ed esprimeranno amore. 

La capacità di amare, dunque, non è una capacità automatica, viene insegnata e appresa  e la capacità di instaurare una relazione durevole, emotivamente significativa è fortemente legata a quella prima relazione d'amore.

La donna o l'uomo cresciuti in un ambiente valorizzante, svilupperanno un modello di Sè e dell'altro positivi

Sapranno accettare e gestire l'ansia legate alle relazioni con fiducia, costruendo relazioni di coppia caratterizzate dalla intimità affettiva, rispetto ed empatia per il partner ma soprattutto la capacità di gestire il conflitto (inevitabile) un maniera costruttiva.

Contrariamente chi non ha avuto 'una base sicura' supportiva e accogliente potrebbe provare bassa autostima, essere sempre alla ricerca di qualcuno che lo sostenga, richiedere costantemente attenzioni, generare dipendenze sia verso il giudizio, che verso la relazione.

Oppure avendo sviluppato un stile definito Distanziante, potrebbe avere:

  • elevata fiducia in se stesso senza interessarsi del giudizio degli altri anche se pensa di essere considerato arrogante, furbo, critico, serio e riservato;
  • sottovalutare o svalutare l’importanza delle relazioni;
  • sottolineare l’importanza di indipendenza, libertà e affermazione fittizie perché mascheranti il senso di solitudine e incomunicabilità.
Le conseguenze?

Potrebbero essere: relazioni di coppia caratterizzate dalla mancanza dell’intimità emotiva, dovuta alla difficoltà di fidarsi e mostrare affetto nelle relazioni facendolo sentire «ingabbiato» o «intrappolato» in una relazione mai completamente appagante.