Narrazioni di noi. L'autobiografia come processo riparativo.

Scrive Agata Christie: «Ciò che desidero è immergere la mano nel sacchetto dei ricordi ed estrarla con una manciata a caso.»

Non sempre però è possibile decidere di farlo. A volte non sono scelte, ma ombre che accompagnano attimi, ore, persino giornate fondendosi con fantasie, generando emozioni, spingendoci a rivivere eventi che hanno segnato la nostra esistenza.

Anche il ricordo, è narrazione di sé e noi siamo intessuti di narrazioni che raccontiamo a noi stessi, qualche volta a chi ci sta accanto, spesso a nessuno.

Narrarci intimamente gli eventi aiuta ad alleggerire il carico di prospettive future, a ricaricarci attraverso la rivisitazione di cose già accadute, di comportamenti già agiti, di nostalgie bloccanti oppure di errori che non vorremmo ripetere.

Non c’è vita senza narrazione, così come non è possibile non comunicare. La scelta sta nella modalità: lo faccio per me, lo faccio di me, lo faccio su di me.

Nella narrazione autobiografica le regole si «indeboliscono» mettendosi al servizio di essenzialità, negazioni, proiezioni, pseudo ricordi che determinano i confini accettabili o meno del nostro essere, del nostro stare nel mondo, del nostro Sé.

La risorsa principale dell’autobiografia sta nel raccontare il passato immersi nel presente. Un presente che muove la nostra mano, nello scrivere così come guida il percorso a ritroso negli eventi che ci hanno resi ciò che siamo.

Per Jerome Bruner, psicologo americano che si è occupato di autobiografia, in essa «l'individuo espone una visione di ciò che chiama il proprio Sé, con le sue attività, riflessioni, pensieri e posizione nel mondo.

Il raccontarsi è visto come uno strumento autoconoscitivo e trasformativo, come un micromodello per la stessa ricerca educativa. L'autobiografia è vista come mezzo per far acquisire agli individui la capacità di costruire il proprio Sé; essa è dunque formazione, cioè il suo obiettivo è dare forma all'identità individuale, chiarire la dimensione progettuale della vita. L'auto-narrarsi è lo strumento attraverso cui l'individuo, situato in un contesto, può sviluppare la propria identità.»

Davanti al foglio sul quale tracciare i percorsi della propria vita si ha l’opportunità di essere autenticamente presenti nell’esperienza di rivivere o ripercorre tappe importanti della relazione con sé e con gli altri, perché ogni evento è connotato da relazioni: negate, enfatizzate, idealizzate, evitate, ricercate.

Ma la relazione più importante l’abbiano con noi stessi e a volte farla diventare il personaggio principale di una storia, della nostra storia, quello che a volte sfugge alla nostra attenzione.