Nemici di noi stessi.

Capita che dopo un lungo lavoro di progettazione e valutazione dei passi da fare per ottenere un obiettivo, qualcosa interferisca con la sua realizzazione e tutto il lavoro emotivo (e non solo quello) venga annullato.

I ragionamenti fatti sui pro e i contro, i ragionamenti che hanno sostenuto la decisione prosa svaniscono, avvolti da una nebbia di dubbi e incertezze, ansie e paure. 

Ad alcuni succede qualche volta, per altri invece questo meccanismo scatta in modo continuativo generando un malessere che condizionerà i progetti futuri.

La reazione più istintiva e usuale è incolpare qualcuno o qualcosa di esterno a noi: il destino, la sfortuna, i partner, i datori di lavoro, le esperienze pregresse, ignorando o non consapevolizzando quanta responsabilità possa esserci in ciò che sta accadendo. 

Perché accade? 

Una delle ragioni è l’aver sperimentato recentemente o nel passato, dolorosi fallimenti rispetto a progetti che non sono stati realizzati.

Ma è anche possibile che nell’individuare ciò che potrebbe piacere o esserci utile, siano state sottovalutate quelle sensazioni che fin dall’inizio ci dicevano che quella non sarebbe stata la decisione giusta per noi.

Potremmo aver sbagliato i modi e i tempi. Un progetto sabotato non significa necessariamente che fosse sbagliato, potrebbe essere solo non ancora «maturo».

Oppure essere più preoccupati del successo che dell’insuccesso e il fallimento potrebbe permetterci di rimanere in una zona di confort che non siamo ancora pronti ad abbandonare.

C’è anche la possibilità di aver esagerato con le aspettative e di non trarre poi quel gran miglioramento o cambiamento che ci eravamo immaginari nel momento in cui arrivassimo alla meta.

Ma una delle ragioni più reali dell’autosabotaggio sta nel fatto che ciò che vorremmo fare non ci appartiene, che lo stiamo facendo per soddisfare qualcuno, e allora una parte di noi insorge e ci blocca manifestando il suo disagio attraverso: ansia, insonnia, pensieri intrusivi e persistenti, tristezza, attacchi di panico.