Come mai a volte abbiamo la sensazione di non riuscire ad amare? Di non trovare la persona giusta? Di essere attratte o attratti sempre e solo da quella «sbagliata»? L'amore e la capacità di provarlo per sé e per altri, hanno origini profonde. Incomincia quando madre e figlio/a si incontrano, quando per la prima volta sono uno di fronte all’altro, quando i loro sguardi si incrociano e le mani si intrecciano. Successivamente la capacità di tessere relazioni aumenta includendo da subito il padre, una figura importante, il cui compito sarà inserirsi nella diade madre-bambino, creando così il nucleo famigliare. Le emozioni che il bambino «respirerà», il modo in cui mamma e papà si prenderanno cura di lui, consentendo di esplorare il mondo (lasciando che faccia le sue esperienze), come saranno presenti dinnanzi alle sue richieste e ai suoi «fallimenti», gli mostrerà e gli farà sentire se e quando potrà sentirsi amato. Come questo condiziona il nostro riuscire a volere bene e a ridurre il rischio di innamorarci della persona sbagliata? Perché da adulti tenderemo a ricercare nell’altro quelle caratteristiche (negative o positive) che hanno costellato la nostra infanzia, con il rischio di compiere scelte sentimentali sbagliate o inadatte a noi. Come poterlo evitare? Chiedendosi se verso l’altro o l’altra abbiamo aspettative realistiche. Se siamo disposti ad accettarla/o senza dare per scontato che riusciremo a cambiare quelle parti che lei o di lui non ci piacciono. Se siamo in grado di riconoscere quali sono le peculiarità che il partner dovrebbe avere per stare bene in quella relazione. Riconoscere che siamo degni e meritevoli di amare ed essere amati o che incontriamo troppo spesso la difficoltà a vivere relazioni «sane» è un primo passo per consapevolizzare cosa ci trattiene dal creare relazioni che vanno bene per noi.