Parlare e farsi ascoltare dagli adolescenti per alcuni genitori può rappresentare una sfida. Evasivi, irritabili, «chiusi» nel loro mondo, possono dare l’impressione di non avere alcuna intenzione di dialogare, comunicare, prendere in considerazione ciò che viene loro detto. La altalenante opinione che hanno di sé (a volte si sentono infallibili, altre volte «pessimi»), la ricerca costante di essere parte di qualcosa di più grande della famiglia che li ha cresciuti, può avere a che fare con l’autostima, ovvero con la percezione che hanno delle loro qualità e capacità, risorsa che si sviluppa-rafforza dal confronto costante e ininterrotto tra ciò che sentiamo e ciò che gli altri ci rimandano. Spetta ai genitori gettare il seme per una buona valutazione di sé, e spetta sempre a loro coltivarlo nel rispetto dei tempi, del temperamento e del carattere dei figli. Se per qualche ragione ciò non è accaduto l’adolescenza può riportare a galla paure e preoccupazioni di non essere il figlio ideale, che ci si aspettava di avere. Per aiutarli può essere utile modificare la modalità di comunicazione usata. Mercoledì prossimo durante la settima lezione del corso Psicologia e comunicazioni relazioni parleremo della comunicazione con gli adolescenti. , , , , ,
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